Sciopero generale. Pagni: «Scioperare per riprendere in mano il proprio destino. Stipendi troppo bassi e sistema fiscale iniquo che penalizza il lavoro dipendente»

Sciopero generale. Pagni: «Scioperare per riprendere in mano il proprio destino. Stipendi troppo bassi e sistema fiscale iniquo che penalizza il lavoro dipendente»

Data: 28/11/2024

Sei autobus già prenotati e un numero imprecisato di auto che da Grosseto si recheranno alla volta di Firenze, dove venerdì 29 si terrà la manifestazione Toscana dello sciopero generale nazionale indetto da Cgil e Uil. C’è aria di mobilitazione nelle stanze della Camera del lavoro in via Repubblica Dominicana, dove continuano ad arrivare richieste di prenotazione per prendere parte allo sciopero. «Abbiamo predisposto la sistemazione di quante più persone possibili, con la disponibilità dei mezzi reperibili - spiega Eleonora Bucci, responsabile dell'organizzazione per la segreteria confederale – E a questo punto per la trasferta a Firenze chiediamo alle persone di auto organizzarsi per raggiungere il capoluogo di regione in modo autonomo. Utilizzando il treno oppure la macchina, possibilmente viaggiando a pieno carico. Ci aspettiamo una grande partecipazione, e mi auguro che, al di là della manifestazione fiorentina, siano tante le persone che si asterranno dal lavoro per dare un segnale netto al governo». La partenza da Grosseto è prevista del parcheggio di via Canada (davanti al The Space), dal quale gli autobus raggiungeranno Firenze. Il concentramento dei manifestanti è previsto a Santa Maria Novella, con il corteo che poi raggiungerà piazza Poggi (sotto le celebri Rampe) per la manifestazione finale, che si concluderà alle 13.00. Dove, fra gli altri, interverranno un relegato sindacale della Beko di Siena, uno del Nidil, una studentessa e un delegato dello Spi Cgil. 

Lo sciopero generale è di otto ore e riguarda tutti i comparti del lavoro pubblico e privato, comprese sanità e trasporti

«Siamo arrivati alla decisione dello sciopero generale per moltissimi motivi - spiega la segretaria della Cgil grossetana, Monica Pagni – Ma soprattutto perché il governo continua a negare l’evidenza: oramai il lavoro povero sta diventando “pandemico”, e questo è la conseguenza del fatto che dal 1990 a oggi l’Italia è l'unico Paese europeo in cui i salari reali sono diminuiti. Anche la quota minoritaria di lavoratori dipendenti che ha potuto contare sui più recenti rinnovi contrattuali, non è stata in grado di recuperare l'erosione del potere d'acquisto causato dall'inflazione degli ultimi tre anni. La situazione è drammatica e il governo, oltre a rifiutare la proposta di introdurre un salario minimo, ostacola la redistribuzione del carico fiscale introducendo per i lavoratori dipendenti un bonus fiscale (decrescente al crescere del reddito) e una detrazione da 1.000 euro (per redditi da 20 a 32mila euro) che in parallelo al taglio del cuneo contributivo (governo Draghi) produrranno il paradosso di aumentare le tasse, soprattutto a chi percepisce redditi fra 15.500 e 16.500 euro. Ma in generale tutti i redditi al di sotto dei 35mila euro previdenziali, subiranno nel 2025 una riduzione del netto nella busta paga rispetto a quest'anno. Conseguenza diretta del mancato recupero del “fiscal drag” per chi ha potuto usufruire degli aumenti per i rinnovi contrattuali». 

«Tutto questo avviene in contemporanea alla reiterazione dei condoni fiscali per gli evasori - prosegue Pagni - e a una tassazione premiale di appena il 20% per le partite Iva che fatturano fino a 85.000 euro. Basterebbe e avanzerebbe questo per giustificare uno sciopero generale sacrosanto. Per non parlare delle scelte che progressivamente smantellano sanità e istruzione pubbliche, politiche sociali, politiche industriali e trasporto pubblico locale. A proposito del quale è semplicemente ridicolo, come fa il ministro Salvini, provare a contrapporre gli interessi di chi sciopera a quelli di chi ha bisogno di trasporti pubblici per andare al lavoro. Trasporti pubblici sempre più marginali proprio in conseguenza del taglio di 1,5 miliardi di euro al fondo nazionale dei trasporti». 

«L’invito ai lavoratori sia del settore pubblico che di quello privato, pertanto, è di fare una scelta di campo e partecipare a questo sciopero generale - conclude - E dimostrare al governo la volontà di tornare protagonisti per concorrere a determinare il proprio destino, che non è necessariamente quello di un ulteriore peggioramento delle condizioni di vita delle persone». 

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